Il Club Idrovolanti Bolsena “La Fenice” alla manifestazione aerea di Arona con le Frecce Tricolori.
Sabato 30 giugno 2018
Un cielo terso e la totale assenza di vento ci accolgono al nostro arrivo all’aviosuperficie di Serristori, nel cuore della Val di Chiana, ubicata nelle vicinanze di Castiglion Fiorentino, in provincia di Arezzo. A onor del vero, è a tutti gli effetti un piccolo aeroporto: coordinate 43°19’57″N, 11°51’29″E. Codice ICAO: LIQQ. Mi aspettavo la classica pista in erba, invece davanti ai miei occhi c’è una splendida pista in asfalto dotata di taxiways e punti attesa. Anzi, per la precisione, Serristori dispone di due piste parallele orientate 16/34. La prima, in asfalto, misura 500 x 20 mt, la seconda, in erba misura 600 x 25 mt.
E’ veramente presto, il sole ha iniziato ad alzarsi e in lontananza una diffusa foschia tenta di nasconderci il paesaggio circostante. Ci aspetta un volo di posizionamento di circa 2 ore e mezza, fino all’aeroporto Adele e Giorgio Orsi, a Calcinate del Pesce, sulle rive del lago di Varese. Sono davvero entusiasta di fare da secondo e soprattutto da allievo di Marco per imparare da lui tante cose su questo velivolo così straordinario. Oggi, dopo l’arrivo, insieme ad altri due anfibi Seamax, effettueremo le prove per la manifestazione aerea di Arona, sul Lago Maggiore, alla quale parteciperanno le Frecce Tricolori. Con un pizzico di orgoglio, forse anche di più, ho portato con me due bandiere con il logo del nostro Club.
Detto tra di noi, Gustavo Saurin, Marco Vitillo ed io, siamo veramente fieri di partecipare a pieno titolo a questo Air Show. Vuol dire che a un anno di distanza dal convegno sul “Centenario della Scuola Idrovolanti di Bolsena”, ne abbiamo fatta di strada. Abbiamo costituito il Club, la Scuola di Volo sta prendendo forma e la collaborazione con la Protezione Civile di Bolsena e di Montefiascone ci rende particolarmente orgogliosi.
Torniamo però a Serristori. Con molta facilità e senza sforzi, tiriamo fuori dall’Hangar il velivolo. Inizia così tutta la fase preparatoria del volo, dal carburante fino ai controlli che Marco, come sempre, compie in modo ancor più che meticoloso. Non glielo ho mai detto, ma credo che lui sia un tutt’uno con il suo Seamax. Ne conosce ogni parte recondita e ogni bullone di cui verifica sistematicamente lo stato e la tenuta. Credo che stia raggiungendo il livello di Gustavo Saurin!
Carichiamo nel portabagagli, sito nell’alloggio posteriore ai due sedili, i nostri scarni bagagli. Il rientro alla base è previsto per domenica sera. Finalmente è giunto il momento di partire. Sono proprio curioso di effettuare con questo aereo un volo, la cui durata lì per lì mi appare anomala rispetto alla mia trascorsa attività quando lo stesso tempo bastava per atterrare a Londra.
Indossiamo il giubbetto salvagente, saliamo a bordo, ci leghiamo e chiesta l’autorizzazione, Marco effettua la messa in moto. Ancora controlli pre-volo ed eccoci pronti al decollo. La pista scorre velocemente sotto di noi, il Seamax si libra nell’aria con estrema facilità. Il sole è salito anche lui e la foschia all’orizzonte è ormai pressoché dissolta. La spinta del motore ci porta a breve al nostro livello di crociera stabilito. Gli Appennini si stagliano laggiù davanti alla nostra prua. Ma è proprio bello! Questo tipo di volo è davvero entusiasmante, totalmente diverso. Dalla nostra postazione lo sguardo va ovunque, tutto intorno. Guardo sotto di noi e ogni cosa mi appare così nitida, mi sto facendo gli affari degli altri: il tipo di casa, la piscina camuffata, i panni stesi ad asciugare, un campo di calcio e quelli che corrono dietro al pallone. Superiamo le montagne e ora tocca a me. Eccomi alle prese col Seamax e agli insegnamenti di Marco. E’ un velivolo sorprendente, ti dà una bella sensazione, lavori molto con i piedi e poco con la cloche. Il nostro volo è di trasferimento ma è molto istruttivo darsi dei punti di riferimento e mantenere la rotta. Pian piano prendo confidenza con lo sconosciuto e tutto diventa più facile. La capacità di controllo, a detta del mio istruttore, è buona. Il tempo trascorre veloce, i sedili sono confortevoli anche con questi tempi di percorrenza.
Il paesaggio piatto sotto di noi è ormai finito, ci stiamo avvicinando a Calcinate. Seguono le comunicazioni con la torre e il più è fatto.
Sottovento, Controlli, Velocità, Carrello
Marco mi fa ripetere ad alta voce quest’altro insegnamento.
L’aereo si allinea perfettamente all’asse della pista, il carrello è giù e la pista in erba ci attende. Davanti a noi si presenta un bell’aeroporto stracolmo di alianti in attesa del traino. Marco, alias Pinturicchio, posa le ruote in modo perfetto, a dispetto di un terreno (debbo dirlo) un poco morbido.
Gustavo ci sta già spettando per il briefing con Stefano e Giovanni necessario per effettuare le prove di volo della manifestazione. Noi faremo i nostri passaggi, compreso l’ammaraggio, davanti alle tribune degli spettatori, sull’area delle evoluzioni nella Display Line, dalle 14:25 alle 14:33.
Il tempo scorre via. Decolliamo di nuovo per restare in holding sul punto attesa, e poi all’ora prevista ci presentiamo in formazione sul luogo della manifestazione. Gustavo è il numero 1. Noi numero 2 e Stefano numero 3. Ammaraggio, decollo e ritorno alla base. Tutto perfetto, nemmeno una sbavatura. Prova riuscita. Domani sarà più difficile.
Arriva la domenica e la mattina scivola via verso l’inizio del vero spettacolo. Decolliamo tutti e tre da Calcinate poco prima di pranzo, pochi minuti di volo per poi ammarare in un isolotto vicino al pontile di un simpatico ristorantino. Ormeggiamo i velivoli e facciamo un pranzo leggero sul terrazzo ombreggiato. E’ ora di partire. Decolliamo, ci mettiamo in formazione, poi raggiunto il punto di attesa restiamo in holding fino all’ora stabilita.
Tocca a noi! Iniziamo i passaggi sopra le tribune, una marea di gente è asserragliata lungo la linea del lungolago che, molto in basso, sfila sotto la semiala sinistra. E’ un grosso spettacolo. Gustavo e l’altro Seamax si posano sull’acqua antistante gli spettatori, noi invece, riprendiamo un poco di quota per poi ripassare nuovamente sul pelo dell’acqua. Riattacchiamo, altro passaggio mentre i due idrovolanti decollano di nuovo. Ci rimettiamo in formazione e poi via, un saluto ad Arona e il ritorno alla base. Al nostro arrivo, appena ammarati vicino ad un cantiere navale, ci è stato detto che abbiamo avuto un grande successo. Mentre lo speaker ufficiale dell’Air Show descriveva ciò che noi stavamo facendo, lunghi applausi hanno accompagnato la nostra performance. Siamo rimasti davvero soddisfatti. Un poco di acqua fresca da bere e, questa volta a bordo di una imbarcazione elettrica, siamo giunti sul luogo dell’evento giusto in tempo per assistere alle spettacolari acrobazie delle Frecce Tricolori. Decolliamo di nuovo per atterrare a Calcinate. Rifornimento, controlli, ricarichiamo i nostri zaini e ulteriore decollo con destinazione Serristori. Dopo il decollo ci sentiamo mentalmente liberi, ci aspettano altre due ore e mezzo di volo ma ormai con la missione compiuta. Una volta livellato l’aereo, Marco si concede un poco di “riposo” ed io posso continuare a familiarizzare con il Seamax. Ora va meglio, certe cose mi riescono con maggiore facilità. Sotto di noi scivola la grande pianura. Gli Appennini si avvicinano, cominciano a vedersi case sparse, un campanile tipo presepe, un paesino formato da una manciata di case è arroccato su uno sperone. Marco continua a spiegarmi un sacco di cose. I rilievi sono sotto di noi. Il mio compito è terminato.
I picchi delle montagne si addolciscono, degradano verso terreni più pianeggianti. Iniziamo la nostra discesa.
Sottovento, Controlli, Velocità, Carrello
La pista di Serristori è davanti a noi, atterriamo. Sono le 21:03, la luce del sole si è ormai attenuata. Scendiamo dal meraviglioso Seamax più soddisfatti che mai.
Dopo aver rimesso l’aereo in Hangar, a dispetto dell’ora tarda, ci regaliamo una cena a base di formaggi, porchetta e salumi di Cinta senese. Un bel boccale di birra rossa, scaccia via la stanchezza e resta in noi un grandissima soddisfazione.